Nevralgia del trigemino: quando interviene il neurochirurgo?

Cos’ é la nevralgia trigeminale?
La nevralgia del nervo trigemino - anche nota come tic doloroso - é una infiammazione del nervo trigemino che scatena un dolore simile ad una scossa elettrica a livello di una metá del volto in risposta a stimoli che normalmente non causerebbero alcun dolore (masticare, radersi, lavarsi i denti, etc…).
Di solito colpisce la fronte e l’occhio oppure la parte superiore della guancia o la mandibola fino al mento in quanto frequentemente l’ infiammazione non colpisce tutto il nervo trigemino ma solo alcune delle sue fibre nervose.
Quale è la causa ?
La nevralgia del trigemino si distingue in primaria e secondaria:
* la forma primaria o essenziale dipende spesso dal contatto di un vaso sanguigno del cervello, spesso un’ arteria, con il nervo trigemino che progressivamente viene compresso e conseguentemente si infiamma.
* La nevralgia secondaria è invece legata ad altre malattie (per esempio, la sclerosi multipla o una neoplasia magari benigno del nervo acustico, ma anche un’infezione da Herpes Zoster).
Come si diagnostica e come si cura?
Una visita clinica specialistica é essenziale per escludere che la nevralgia trogeminale sia sintomo di un’ altra malattia.
Nel caso di una nevralgia essenziale invece si ricerca, con l’ ausilio di una angio-risonanza dell’ encefalo il conflitto tra il vaso sanguigno ed il nervo.
La cura della nevralgia trigeminale si avvale di farmaci antiepilettici che servono a “stabilizzare” la guaina del nervo ed aumentare la soglia di “irritabilitá” dello stesso. Si inizia con la somministrazione di un solo farmaco: in un secondo tempo, se non si ottiene alcuna risposta positiva, si associano più antiepilettici oppure un antiepilettico e i miorilassanti.
Quando interviene il chirurgo?
In alcuni casi la malattia non regredisce nonostante la terapia farmacologica e il paziente deve essere sottoposto ad un intervento neurochirurgico.
Esistono essenzialmente tre tipi di intervento:
  • Compressione del ganglio nervoso con un micropalloncino o stimolazione con radiofrequenze per via percutanea (soprattutto nei pazienti anziani)
  • Radiochirurgia stereotassica
  • Decompressione microchirurgica

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